Anche Caritas Diocesana Brescia è in cordata con altre otto caritas diocesane (Aosta, Asti, Pavia, Pescara, Assisi-Nocera Umbra, Torino, Verona e Vicenza) per l’accoglienza di 71 persone provenienti dai campi profughi dell’Etiopia e beneficiarie dei Corridoi Umanitari, finanziati dalla CEI e realizzati da Caritas Italiana, insieme alla Comunità di Sant'Egidio. Arrivate sabato 30 novembre a Roma, e successivamente accolte presso una struttura a Rocca di Papa, sette sono le persone approdate a Brescia (un giovane adulto e 2 mamme con figli), ospiti di due comunità accoglienti (Fiumicello e Rodengo Saiano). Caritas Diocesana di Brescia, tramite la Cooperativa Kemay, è peraltro alla seconda esperienza di accoglienza nell’ambito dei corridoi umanitari: nel giugno 2018, una famiglia di eritrei con quattro figli minori, è stata ospitata in un appartamento nella Parrocchia di Santa Giulia del Villaggio Prealpino (BS).
L'ingresso di queste persone in Italia è reso possibile grazie al nuovo Protocollo d’intesa con lo Stato Italiano, firmato lo scorso 3 maggio dalla CEI (attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes) e dalla Comunità di Sant’Egidio, che prevede l’arrivo di 600 persone nei prossimi due anni, dopo il primo accordo che ha già portato nel nostro Paese 500 rifugiati nel 2017-2018.
I Corridoi Umanitari, rappresentano una via alternativa, sicura e organizzata per chi fugge dalle guerre e dalle persecuzioni, ma anche per chi accoglie, in quanto i beneficiari verranno fin dall’inizio inseriti in percorsi volti all’inclusione.
Lo scorso settembre il Premio Nansen 2019 per i Rifugiati dell’UNHCR è stato assegnato, per l’Europa, al progetto dei Corridoi Umanitari, per «aver assicurato a migliaia di rifugiati e persone con esigenze specifiche un canale sicuro per ricevere protezione e la possibilità di ricostruirsi un futuro migliore in Italia».