di Fabio Tosini
Al Rifugio Caritas l’arte si fa cura: l’arte come strumento, come dice Papa Francesco, per aprire porte, toccare cuori e aiutare a camminare avanti.
Il 12 maggio è stata presentata “Tratti di vita”, mostra di disegni realizzati da un ospite del Rifugio e, sempre nell’ambito del laboratorio “L’arte si fa cura”, ospiti e volontari in queste settimane hanno avuto modo di respirare la cura e la bellezza dell’arte vistando il Museo Diocesano di Brescia e la Collezione di arte contemporanea dell’Istituto Paolo VI di Concesio.
Arte che unisce, senza parole e in tutte le lingue, che ci congiunge alla nostra dimensione spirituale, che ci racconta di umanità, di pensieri ed emozioni che ci appartengono e ci accomunano. Arte come strumento di dialogo, di incontro, di ascolto, mediante un linguaggio simbolico e universale e una lingua che non ha bisogno di parole. Come scrive Emanuele, l’ospite protagonista di “Tratti di vita”: “Ho raccontato di un viaggio verso sperate ripartenze, riscatti, nuovi progetti, alla riscoperta di me. Un viaggio muto, matita in pugno, che mi ha evocato memorie, mi ha fatto riscoprire aspetti nascosti o dimenticati, mi ha permesso di esprimere in silenzio pensieri, emozioni. Senza una matita in mano non sarei stato in grado di narrare il mondo che mi abita, di dire cose che le parole non sanno esprimere.”
Ascolta l'intervista di Fabio Tosini qui: Radio Voce